Villa Borromeo Visconti Litta

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Proseguono le mie proposte di escursioni in giro per la Lombardia, visitando spettacolari ville, questa volta è il turno di Villa Borromeo Visconti Litta, ubicata a Lainate in provincia di Milano e occupa una superficie complessiva di circa tre ettari.

Ideatore dell’intero complesso fu Pirro I Visconti Borromeo, mecenate milanese dotato di vasta cultura e di molteplici interessi.

Ispirandosi alle ville della Toscana dei Medici, verso il 1585 diede una funzione prevalentemente ludica al suo possedimento lainatese sino ad allora destinato all’agricoltura, per trasformare la proprietà di Lainate in un luogo di delizie.

Oltre ai lavori di sistemazione architettonica del palazzo, Pirro I impostò il giardino e fece costruire il Ninfeo. Questo edificio di frescura può essere, a ragione, considerato uno degli esempi più importanti dell’Italia settentrionale per la ricchezza delle decorazioni e la varietà dei giochi d’acqua.

Villa Borromeo Visconti Litta

Il sofisticato impianto di questi ultimi, azionato dalla meccanica di un pozzo, è ancora oggi messo in funzione, per la gioia dei visitatori, nelle serate d’estate ed è costituito da una successione di sette spazi (alcuni a grotta artificiale) e di dodici stanze simmetricamente disposte nelle quali erano collocate le collezioni pittoriche di casa Borromeo Visconti Litta e raccolte di fossili, minerali, monete, reliquie sacre, automi, strumenti meccanici, reperti archeologici.

L’impianto dei giochi d’acqua, che coglieva la geniale intuizione dell’ingegnere militare Agostino Ramelli, profondo conoscitore delle macchine idrauliche di Leonardo cui apportò oltre cento modifiche, veniva realizzato da Giorgio Andrea Bocklern. L’intero sistema utilizzava la meccanica di un pozzo e non la forza idraulica di un torrente o di una cascata, come comunemente accadeva negli “edifici di frescura” dell’epoca.

La sorpresa maggiore è data dallo spettacolo scenografico dell’Atrio dei Quattro Venti. L’acqua gorgoglia cadendo a cascatelle dall’alto e nelle quattro vasche laterali. Gli spruzzi si incrociano ai due ingressi e soprattutto, con differente intensità, si levano circolarmente dal centro della stanza.

Villa Borromeo Visconti Litta
Atrio dei Quattro Venti

I soffitti delle sale a nord presentano una tecnica assolutamente originale.

Il pittore delineava con uno spolvero i contorni della raffigurazione; successivamente interveniva un mosaicista che tappezzava di ciottoli bianchi e neri gli spazi evidenziati dal disegno preparatorio.
Su questo supporto di sassi interveniva nuovamente il pittore usando dolci contrasti di colori a tempera (il bianco naturale del sasso, il turchese e due tonalità d’ocra esaltati dal fondo in terra di Siena).

Questa tecnica dei ciottoli dipinti rappresenta un unicum nella storia delle realizzazioni a mosaico a noi note.

Villa Borromeo Visconti Litta

Principale artefice delle decorazioni fu un artista emiliano, Camillo Procaccini, che lasciò a Lainate uno dei più interessanti cicli profani del tardo rinascimento lombardo. Il Catasto Teresiano, redatto nel 1721, mostra come l’impianto del complesso rimase sostanzialmente invariato fino a quella data.

Negli anni immediatamente successivi alla stesura della mappa, Giulio Visconti Borromeo Arese, ultimo erede della famiglia, costruì il palazzo occidentale o “Quarto Nuovo”.

Il nuovo palazzo, dell’altezza di tre piani, ha la pianta a forma di leggera “U” rivolta verso il teatro naturale, mentre la facciata rivolta alla corte d’onore presenta, al piano terra, un portico a tre arcate.

All’interno dell’edificio si trovano ampie sale e saloni che bene evidenziano la funzione ludica cui la villa era destinata.

Villa Borromeo Visconti Litta
Sala dei Banchetti

Il marchese Pompeo Litta, nipote di Giulio Visconti Borromeo, dal quale ereditò la Villa nel 1750, attuò grandi lavori di sistemazione scenografica, moltiplicando gli effetti prospettici, creando quinte e fondali, costruendo ex novo la facciata del Ninfeo e avvalendosi dell’opera di scultori quali Donato Carabelli, Pietro Santostefano e dell’architetto e pittore Francesco Levati.

Ebbe allora inizio il periodo di massimo splendore della villa.

Villa Borromeo Visconti Litta

Agli inizi del XIX secolo, trasformata la parte nord-ovest in giardino paesaggistico o all’inglese, ebbero grande sviluppo le sperimentazioni botaniche in serra, fino a quando il declino della famiglia Litta, parte attiva nei moti per l’Unità d’Italia, condusse, nel 1870, alla acquisizione della Villa al demanio statale.

Divenuta nel 1872 proprietà del barone Ignazio Weil Weiss, la dimora passò nel 1916 a Erminio Riboni e nel 1932 fu acquistata da Alberto Toselli, che effettuò alcuni restauri e riattivò i giochi d’acqua.

Villa Borromeo Visconti Litta

La seconda guerra mondiale segnò il decadimento totale della Villa che si protrasse sino al 1970, quando venne acquistata dall’Amministrazione Comunale di Lainate.

Nel 1980 ebbero inizio i primi interventi razionali, pubblici e privati, di recupero per giungere con il 1993 alla realizzazione di un progetto di restauro di grande respiro parzialmente finanziato dalla Regione Lombardia.

Villa Borromeo Visconti Litta

Come Arrivare:

In Auto: Autostrada dei Laghi A8, uscita Lainate.

Mezzi pubblici: autobus STIE da Via Veniero, angolo P.le Lotto (MM linea 1).

Per maggiori informazione e sugli orari e giorni di visita potere consultare il sito Associazione Amici di Villa Litta.

 

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Pubblicato da Signorina Bloggy

Blogger Le mie passioni principali sono viaggiare, leggere libri e guardare film, la cosmesi, le fiere e tanto altro ancora.

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