E’ uno di quei film che ti lasciano un segno e che hanno anche un valore pedagogico perchè ti portano ad immaginare le emozioni delle persone con cui ci relazioniamo (soprattutto i figli) e a riflettere sulla logica della causa (emozione) – effetto (reazione).
Ma veniamo alla storia: Riley è una bambina che vive con i suoi genitori nel Minnesota, è allegra, vivace, serena. Le sue azioni quotidiane sono governate dalle principali emozioni: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia, Disgusto “personificate” in chiave animata (i veri e divertentissimi protagonisti del film).
La leader del gruppo è Gioia, che con la sua positività e allegria domina le azioni della bambina. Accanto a lei c’è Tristezza che prenderà il sopravvento quando gli eventi nella vita di Riley (il trasferimento a San Francisco) modificheranno repentinamente il clima di serenità che regnava fino a quel momento nella sua famiglia.
Curioso notare che i dominatori del centro di comando del papà e della mamma sono invece Tristezza e Rabbia mentre Gioia è relegata ad un ruolo molto più marginale (questo fa riflettere…).
Seguendo le vicende di Riley esploriamo in maniera piacevolissima e creativa l’evoluzione del processo cognitivo attraverso le emozioni, i ricordi (a breve e lungo termine), l’inconscio, la rielaborazione notturna.
I ricordi sono rappresentati da grandi biglie che acquisiscono un colore specifico a seconda dell’emozione che richiamano e alcuni di essi sono i preziosi ricordi “base” che rappresentano i momenti significativi vissuti dalla bambina (ad esempio la prima volta sui pattini). Ma poiché la memoria della piccola protagonista non può contenere tutto ciò che è accaduto nella sua vita, ecco che entrano in gioco gli “smemoratori” cioè coloro che eliminano i ricordi meno significativi (che importanza ha ricordare i nomi dei Presidenti degli Stati Uniti imparati a scuola oppure le noiose lezioni di musica?)
Ci sono poi le isole della personalità: l’isola della famiglia, dell’amicizia, dell’onestà, dell’hockey (lo sport preferito da Riley) e la fantastica isola della stupidera, che corrono il rischio di essere distrutte man mano che le emozioni negative (Rabbia, Disgusto e Paura) prendono il sopravvento nella mente di Riley (approfittando dell’allontanamento involontario di Gioia e Tristezza dal centro di comando).
Questo film offre molti spunti di riflessione ed é un’alternanza di momenti molto divertenti ad altri altrettanto tristi ma nel complesso è anche molto leggero. Non a caso il regista è Pete Docter, sceneggiatore di Toy Story, WALL•E e premio Oscar al miglior film d’animazione per l’originalissimo e dolce UP.
- Titolo: Inside Out
- Genere: animazione
- Anno: 2015
- Regia: Pete Docter, Ronaldo Del Carmen