Franz Kafka – Lettera al Padre

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“Lettera al padre” è un capolavoro della narrativa.

Narrativa con la “N” maiuscola.

In questa lettera lunga poco più di 90 pagine c’è lo sfogo di uomo, di un figlio, sottomesso al padre sia per fisicità che per psicologia.

Il racconto parte con un Franz bambino e con l’immagine di una punizione esemplare, anzi, anche di più, essendo questo piccolo Kafka chiuso nel ballatoio in camicia da notte dal suo stesso padre.

Questo è solo un primo esempio che riporto per rendere l’idea dei metodi duri e grotteschi che usa il padre di Kafka per educarlo.

Lettera al Padre copertinaDa qui cominciano una serie  di episodi che raccontano i metodi educativi di un padre autoritario, forte, ebreo e insensibile.

Da qui comincia una sorta di racconto introspettivo come una sorta di soliloquio.

Dico soliloquio perché questa lettera non fu mai veramente consegnata al destinatario, forse per il timore che anche da adulto invade l’animo di Kafka.

La lunga lettera porta alla luce vecchie amarezze e un legame difficile con il padre che induce il giovane Kafka a sviluppare una sorta di sentimento di inferiorità nei suoi confronti.

A cominciare dagli studi intrapresi, quelli classici per poi finire con la giurisprudenza per finire in uno studio assicurativo come impiegato.

Mentre il padre, si è fatto da solo, dal niente è diventato proprietario di un negozio, si è sposato ed ha permesso ai propri figli di proseguire gli studi accademici.

Un’ altra spina nel fianco è proprio il matrimonio. Questo argomento è strettamente collegato al padre, avere una famiglia vorrebbe dire essere allo stesso livello del padre, le tirannie e le vergogne che Kafka da figlio ha provato sarebbero confinate nel passato.

Franz stesso definisce questo stato favoloso, ma questo stesso senso di libertà che assapora fa nascere in lui l’elemento del dubbio.

E’ come un prigioniero che decide di fuggire dalla propria cella per rifarsi una vita, ma facendolo questa stessa nuova vita non può più ricostruirsela, perché non sarà mai libero dal passato. Lo stesso vale per Franz Kafka, non può essere libero dal suo senso di inferiorità se questa stessa libertà è data da un evento che lo lega ancora di più al padre poiché lo accomuna e ci sarebbe sempre un confronto.

Se qualcosa allora lo potrebbe liberare dal suo senso di inferiorità dovrebbe essere grazie ad un evento che con il padreKafka_lettera_ non ha niente a che fare.

Kafka, mai, purtroppo, si sposerà. Ben due fidanzamenti intrapresi e nessuno dei due portato a termine con il lieto evento.

“ E data l’idea che mi sono fatto della tua grandezza, questi due territori non sono molti né molto confortanti, e il matrimonio in particolare non ne fa parte.

Già questo paragone dimostra che io non voglio assolutamente dire che è stato il tuo esempio ad allontanarmi dal matrimonio, più o meno come col negozio.”

Questa lettera mai giunta al destinatario è piena di disperazione anche di rancore. Kafka prova a dargli voce in queste pagine, a tratti sembrano scritte di getto e nell’impeto del momento, come se lui stesso fosse trasportato nel passato a rivivere i momenti dolorosi della sua infanzia.

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Pubblicato da Altri Autori Vari

Gli articoli scritti sotto il nome Altri Autori Vari, sono stati scritti da uno dei tanti bloggers che sono transitati sul nostro Blog, scrivendo magari anche solo un articolo, quindi non hanno una loro sezione dedicata ma hanno comunque collaborato al nostro Blog.

Una risposta a “Franz Kafka – Lettera al Padre”

  1. Bellissima recensione, complimenti! Ho letto questo testo ai tempi dell’università, ricordo che ne rimasi davvero colpita, effetto che mi hanno fatto altri testi di Kafka, così complicato e così affascinante! Brava davvero!

I commenti sono chiusi.

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