Siamo ad Atene nei primi anni ’60 ed una facoltosa coppia americana, Chester (Viggo Mortensen) e la moglie Colette (Kirsten Dunst), in visita al Partenone, fanno la conoscenza di una giovane guida, Rydal (Oscar Isaac), anch’egli americano da due anni in Grecia che rimarrà irrimediabilmente coinvolto in un crescendo di drammatiche situazioni che colpiscono l’ambiguo Chester durante quello che doveva essere uno splendido Gran Tour europeo.
L’iniziale cortese frequentazione tra i tre personaggi si trasforma ben presto in una fuga da un delitto involontario, quasi in incidente che improvvisamente trasforma un’agiata coppia di turisti in due fuggitivi braccati dalla polizia.
Ma il facoltoso Chester sa di avere delle responsabilità, con il suo lavoro di investitore finanziario ha truffato molte persone e ora deve pareggiare i conti, mentre il gentile Rydal si insinua tra marito e moglie approfittando della crescente insofferenza di lei per l’amara realtà in cui viene scaraventata.
Le ambientazioni di questo film sono di grande fascino e ricordano i gialli di Agatha Christie.
Il regista (Hossein Amini) è riuscito a rappresentare molto bene una storia tra le meno amate della Highsmith (addirittura scartata dal suo editore all’epoca), traendo dai luoghi in cui si svolge (l’Acropoli, le rovine di Cnosso ed infine Istambul) notevole ispirazione per una storia che si basa alla fine su un tormentato rapporto padre/figlio tra le due figure maschili.
Molto bravi gli attori, soprattutto Viggo Mortensen, che si è preparato per la parte approfondendo la sua conoscenza dell’Antica Grecia.