Il libro che voglio presentarvi oggi è di un autore che si può considerare giovane nel panorama letterario, ma che nonostante questa, si sta dimostrando davvero molto competente, nuovo e quanto mai attuale: Alessandro D’Avenia.
Entrambi i suoi racconti mi sono piaciuti davvero molto, anche se ovviamente con sfumature differenti che vorrei condividere con voi, per poterci scambiare un po’ di idee e rendermi così conto se il mio pensiero possa essere comune con il vostro o meno.
Il primo libro, di cui ora accennerò soltanto qual cosina, che si intitola “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, mi ha fatto amare da subito questo autore. In questo libro, da cui poi è stato tratto anche un film, il modo in cui vengono narrati gli eventi e l’abilità di scrittura sono così eccezionali che sono riuscita a divorare il libro in pochissimi giorni. Nonostante i vari impregni che potessi avere durante la giornata, infatti, riuscivo sempre a ritagliarmi un po’ di tempo per leggere e per sapere come sarebbe continuata la storia. Per essere il suo primo lavoro devo dire che, personalmente, desidero vivamente fargli i complimenti. Quella di cui racconta è una storia toccante e delicata, ma lui riesce a far scorrere le parole come tanti piccoli fiori che, scossi da un vento leggero, si muovono delicatamente, ondeggiando tutti allo stesso ritmo. Inoltre, riesce ad inglobare alla perfezione e con un realismo straordinario il mondo adolescenziale, descrivendolo con una semplicità e fluidità mai viste.
Per chi fosse interessato ad una recensione più particolareggiata e dettagliata di questo libro può scrivermelo tranquillamente nei commenti!!
Veniamo ora al secondo libro dal titolo “Cose Che Nessuno Sa“, edito da Mondadori al prezzo di 13,00 euro per 332 pagine.
Come punto in comune rispetto al libro precedente c’è sicuramente l’originalità della scrittura e la concretezza dei temi trattati che ti portano continuamente a riflettere sulle vicende del libro stesso, ma soprattutto sulla vita in generale e su quanto essa possa essere mutevole. Come secondo aspetto in comune vi è l’abilità nel saper raccontare i personaggi, le loro storie, il loro mondo, in un modo spaventosamente reale, persino nelle piccole sfumature, tanto da far sentire anche il lettore un protagonista attivo nella vicenda.
Altro elemento comune è quello della descrizione, argomento evidentemente molto vicino all’autore (essendo lui un insegnante), del periodo adolescenziale, così estremamente ricco, variegato e spesso complicato, ma che nelle sue mani appare in tutta la sua bellezza e spontaneità.
La protagonista, di nome Margherita, è appunto un’adolescente che si troverà a scontrarsi per la prima volta con la cruda realtà della vita, riuscendo così a comprendere quanto essa possa essere difficile, ma scoprendo anche che la chiave di tutto è l’avere sempre la forzare di rialzarsi e continuare a camminare lungo questo percorso, anche grazie all’aiuto di altri personaggi che faranno capolino nella sua vita e di altri ancora che l’accompagneranno per tutti i famosi e temutissimi cinque anni di liceo.
Questa infatti non è solo la storia di Margherita, ma è anche quella dei suoi genitori e di un amore che ogni difficoltà; è la storia di suo fratello, capace di guardare il mondo attraverso i suoi disegni; è la storia del suo professore di italiano, che sembra essere in grado di apprezzare la vita solo attraverso i libri; è la storia di; Marta, la sua migliore amica, forse un po’ strana, ma con un cuore pieno di amore; è la storia di sua nonna che, ancorata ai ricordi, vive ormai per i suoi nipotini infine è la storia di Giulio, ragazzo difficile e introverso, che solo Margherita con i suoi occhi, il suo cuore e le sue mani è in grado di capirlo e farlo affacciare alla vita, proprio come un piccolo fiore che sboccia.
Ma in fondo è soprattutto la storia di ognuno di noi, che continuamente abbiamo vissuto, ci troviamo o ci troveremo a vivere le stesse esperienze e che, forse anche un po’ grazie a questo libro, impareremo anche noi, come loro, a guardare la vita con occhi diversi, a vivere intensamente ogni attimo, a sentirla fin nel profondo, qualunque cosa ci riservi il futuro.
Come conclusione posso dire che il libro mi ha colpito, soprattutto per le tematiche affrontate, anche se, e qui devo essere sincera, a volte mi è sembrato un po’ ridondante e a tratti poco scorrevole. Comunque la consiglio vivamente come lettura e, anzi, invito in particolar modo tutte le mamme ad esplorare un po’ il mondo dell’adolescenza per ricordare, ma soprattutto per capire.
Come al solito mi farebbe piacere sapere le vostre opinioni al riguardo e, nel caso in cui li abbiate letti entrambi, quale avete preferito. Io posso dire che sicuramente il primo mi è piaciuto di più e mi ha effettivamente lasciato dentro qualcosa che ancora adesso porto sempre con me.
Vi mando un bacio!!!
Grazie…
