Non Sposate Le Mie Figlie

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Commedia divertente tutta francese che evidenzia molto ironicamente il problema dell’integrazione razziale in un Paese in cui la comunità ebraiche e quella musulmana sono tra le più numerose dell’Europa occidentale.

Claude e Marie Verneuil, genitori di quattro splendide figlie fidanzate con figli di immigrati, sono costretti ad accettare un matrimonio multietnico dopo l’altro con un musulmano, un ebreo e un cinese.

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La tranquilla e conservatrice coppia francese fa buon viso a cattivo gioco ma fatica a dimostrare di essere di larghe vedute pur avendolo sempre insegnato alle figlie fin da bambine: in realtà è un vero smacco questa invasione straniera in casa propria.

La madre, Marie, finta tollerante e impegnata a contenere le battute sarcastiche del marito per buona pace della famiglia, confessa al suo parroco di sognare per la quarta figlia giuste nozze con un ragazzo di sangue francese e praticante cattolico; così lei e Claude pur di evitare un’ennesima delusione, le provano tutte per far innamorare Laure, l’ultima nubile, di un vicino di casa con tutte le carte in regola ma tutt’altro che carino, fallendo prevedibilmente nell’impresa.

Il francese di “casa nostra”, di buona famiglia con promettente carriera ma incline a gaffe poco simpatiche, si rivela infatti un vero disastro.

La bionda e graziosa Laure è in realtà già impegnata con un fascinoso attore color cioccolata ma, pur innamoratissima e reduce da una romantica proposta di matrimonio (un anello consegnato in aeroporto prima della partenza) rivela alla famiglia solo una mezza verità: Charles è cattolico e naturalizzato francese ma di pelle scura, il peggio che potessero prevedere i già provati genitori.

Prevedibile dunque la reazione di Claude e Marie alla vista del ragazzo per cui l’ostilità è dimostrata senza mezze misure, dopo aver sopportato passivamente l’invasione di campo dei precedenti generi (di diversa provenienza e religione ma pur sempre bianchi).

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L’immagine dei futuri nipoti di pelle scura getta Marie e Claude nel panico e l’avversione per questo matrimonio diventa battaglia aperta soprattutto dopo aver conosciuto i genitori di Charlese, ed in particolare il padre che si dimostra tutt’altro che cordiale e amichevole nei loro confronti.

Campione di incassi in Francia, probabile aspettarsi un remake italiano, “Non sposate le mie figlie” affronta molto sarcasticamente il tema della multietnicità con cui in Francia, ma anche in tutti gli altri Paesi europei, si comincia davvero a fare i conti.

Fa pensare il fatto che a distanza di quasi cinquant’anni dal film americano “Indovina chi viene a cena” che trattava per la prima volta il tema del matrimonio misto, assistiamo ancora alle stesse considerazioni piene di stereotipi ma questa volta con molta, molta ironia e un bel lieto fine degno della miglior commedia politicamente corretta.

non-sposate-le-mie-figlie 6Titolo originale: Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu? 

Regia: Philippe De Chauveror

Interpreti Principali:
Christian Claviere (Claude),
Chantal Lauby (Marie),
Elodie Fontan (Laure)
Durata:  97 minuti
Anno: 2014
Nazionalità: Francia
Genere: Commedia

 

 

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Pubblicato da Altri Autori Vari

Gli articoli scritti sotto il nome Altri Autori Vari, sono stati scritti da uno dei tanti bloggers che sono transitati sul nostro Blog, scrivendo magari anche solo un articolo, quindi non hanno una loro sezione dedicata ma hanno comunque collaborato al nostro Blog.

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