La Principessa Mononoke ritorna al cinema dopo 17 Anni. Il ritiro del maestro d’animazione.
Giapponese Hayao Miyazaki, coronato da tre eventi unici. In occasione degli Oscar 2014 che hanno visto “Si Alza il Vento” concorrere con “Frozen” come migliore film d’animazione, il Regista Giapponese Hayao Miyazaki fondatore dello Studio Ghibli ha annunciato il suo ritiro.
La notizia è stata per i Fan di tutto il mondo un duro colpo, ma la consolazione non è poi cosi magra. E già, perché in attesa dell’uscita nelle sale di “Si Alza il Vento” prevista per 13 Settembre, sarà possibile rivedere al cinema altri due capolavori del Regista: la pluripremiata “Città Incantata” al cinema il 26-27-28 Giugno 2014 e il capolavoro che ha consacrato il suo successo in Occidente: “Principessa Mononoke” in sala dal 8 al 15 Maggio 2014.
Per quest’ultimo nuova grafica ma soprattutto nuovo adattamento linguistico, ritenuto nel lontano 1997 non all’altezza di un tale capolavoro.
Una favola quella di Ashitaka giovane principe della tribù Emishi che, per salvare il suo villaggio, è costretto ad abbattere una divinità cinghiale trasformato in un demone da una maledizione; la stessa che si abbatte su di lui e che ne provocherà certamente la morte. 
L’unico che può guarirlo è il Dio Bestia, cosi in groppa al suo stambecco YaKun si dirige verso ovest ed ancora più in là, fino alle regioni da dove è giunto il demone.
In queste terre incantate in consuma una lotta per il territori tra Natura e Uomo; Divinità animali e una Principessa Spettro (Mononoke) difendo il bosco da Lady Eboshi ed il suo villaggio-fucina. A complicare i già precari equilibri, una setta di monaci che per ottenere la “Miracolosa” testa del Dio Bestia provocando lo scoppio di una vera e propria guerra tra le fazioni.
Tra queste vicende di morte, violenza e guerra nasce l’amore tra i due giovani protagonisti, Ashitaka e Mononoke, rappresentati e custodi di due Arcaici Mondi ma soprattutto palese esempio che una pacifica convivenza è possibile.
Tematiche ambientaliste si mescolano in modo organico ad altri argomenti come: il labile confine che c’è tra il bene ed il male, l’identità, il senso di appartenenza ed il rispetto per l’altro. Il tutto narrato come se fosse un mito, che ha molto della tradizione Giapponese.
Ambientazioni e musiche ricche di fascino stregano lo spettatore che sembra percepire il calore delle fornaci oppure udire il dolce suono dei Kodoama nella foresta.
Il mio Giudizio è : 5 stelline!!!!
Non lasciatevi sfuggire l’imperdibile occasione di respirare la forza di questo Capolavoro.
