All’inizio di questo romanzo breve, cinque membri dell’equipaggio di un battello fermo in un porto del Tamigi aspettano la marea favorevole per partire, nel mentre il vecchio marinaio Marlow prende la parola e comincia a raccontare di un viaggio fatto precedentemente in Africa. Viaggio simbolico che vuole rappresentare un percorso oscuro, onirico in quel luogo dove non sembra esserci la civiltà e ci si addentra nell’essenza stessa dell’uomo.
La critica di Conrad è al Colonialismo dell’epoca che tutta la società europea sta imponendo all’Africa, a quella darkness che stanno portando dove ancora tutto è vergine e incontaminato, infatti, la vera oscurità, il vero male parte da Londra e a Londra farà ritorno in un viaggio circolare.
Il romanzo non va circoscritto al periodo storico in cui è stato scritto e a cui si riferisce ma presenta caratteri attualissimi: la cultura del progresso che dev’essere portata al di fuori del mondo occidentale in nome di una sorta di “missione”. L’occidente sviluppato si crea una
giustificazione per difendere il proprio operato: ritroviamo ciò nella retorica di Kurtz (capo della Compagnia che ha base in Africa) quando sostiene che si debba portare cultura, progresso e sviluppo in queste zone depresse. La realtà che si cela dietro a questo ‘sviluppo’ è invece il desiderio di ottenere ricchezza, di imporre potere attraverso lo sfruttamento e la violenza.
Il racconto di Conrad critica la presunzione di onnipotenza della civiltà occidentale, la sua consapevolezza di essere superiore, la volontà di ergersi a divinità nei confronti del più debole e quindi il diritto di sopraffazione.
Kurtz muore nell’orrore e nella tragicità e ciò prova il grande errore che la società occidentale sta compiendo e il vuoto che c’è al di là dello sfruttamento che i vili perpetrano nei confronti dei più fragili.
Quanto di più attuale poteva scrivere Conrad? Nonostante il romanzo sia stato pubblicato più di un secolo fa risulta ancora incredibilmente attuale rispetto alla società in cui stiamo vivendo, segnale che purtroppo ancora non abbiamo imparato dalla storia e dai nostri errori.