INCI: Facciamo Un Po’ di Chiarezza

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Con questo articolo vorrei fare un po’ di chiarezza sulle etichette dei prodotti cosmetici, il cosiddetto INCI per aiutarvi a capire quali sono gli “ingredienti a rischio” nei prodotti convenzionali.

Per prima cosa INCI è l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ovvero Nomenclatura Internazionale degli Ingredienti Cosmetici.

Di seguito vi elencherò alcune sostanze o gruppi di sostanze che possono destare qualche preoccupazione, comunemente
presenti in molti prodotti per la cura e la pulizia della pelle.

Per ogni ingrediente vi riporterò anche la definizione che può comparire in etichetta e un breve commento sui possibili effetti indesiderabili.

Si tratta di un elenco assolutamente parziale, visto che le sostanze che possono essere usate come ingrediente cosmetico sono moltissime e possono avere gli effetti più disparati; ma può essere utile per iniziare a leggere le etichette con qualche
informazione in più.



Butil idrossi toluolo (Butylhydroxytoluol, solitamente abbreviato in BHT): Usato come conservante antiossidante anche negli alimenti, è considerato potenzialmente allergogeno (cioè capace di provocare allergie).

Cyclomethicone: come denuncia il suffisso, appartiene alla famiglia dei siliconi. Infatti tutti gli ingredienti che finiscono
in one o thicone appartengono a questa famiglia, come quelli che finiscono in oxane. Viene aggiunto alle creme perché le rende scorrevoli, gradevolmente spalmabili e non unte. Essendo un composto inorganico, non irrancidisce mai, rende le creme più spalmabili ed evita il fenomeno della scia di bianco. Per questo viene utilizzato in creme di tutti i tipi, nei fondotinta, nei balsami per i capelli e persino nei deodoranti. Chi ama i cosmetici naturali sostiene che occlude i pori e che, poiché ha un
elevato potere solvente, potrebbe sciogliere anche i grassi della pelle. Di sicuro c’è che il processo produttivo è piuttosto
inquinante e che le molecole di silicone non sono biodegradabili, permangono perciò nei fiumi e nell’ambiente.

Ethylparaben: è un conservante che appartiene alla famiglia dei parabeni e come tale si trova ampiamente in molti
prodotti cosmetici: creme soprattutto, ma anche deodoranti, fondotinta, balsami e tinture per capelli. Questa famiglia di sostanze è fra le più discusse: sono sospettate di avere un’attività simile a quella degli ormoni. Potrebbero cioè essere
letti dal nostro organismo come fossero estrogeni e questo potrebbe eventualmente causare una lieve alterazione della
funzionalità del sistema endocrino. Naturalmente non è il singolo vasetto di crema a essere nocivo, negli anni però
l’azione dei parabeni, associata a quella di altre sostanze chimiche presenti nel nostro ambiente e nei nostri prodotti,
è sospettata di poter avere conseguenze. Non tutti i parabeni sono uguali e l’Ethylparaben in particolare è considerato
uno dei meno problematici.

Glicerina (Glycerin): Sostanza fortemente igroscopica cioè capace di assorbire e trattenere acqua, si usa come “umettante”,
cioè serve a trattenere umidità. Il problema è che una crema alla glicerina, pur mantenendo apparentemente umida la pelle in
superficie, può al contrario sottrarle umidità, soprattutto se l’aria è secca.

Glicole polietilenico (Polyethilene Glicol, solitamente abbreviato in PEG): Il PEG e i suoi derivati (ad esempio PEG-2 Stearate, PEG-7 Gliceryl Cocoate, PEG-8 Beeswax e così via) sono usati come emulsionanti, cioè servono a mescolare insieme
acqua e grassi. Rendono la pelle più penetrabile da parte di sostanze nocive che potrebbero essere presenti nello stesso prodotto, ad esempio alcuni conservanti o le sostanze derivate dalla loro decomposizione all’interno del prodotto. Alcuni derivati del PEG che presentano gli stessi problemi compaiono in etichetta come una parola con desinenza -eth seguita da un
numero (ad esempio Cetheareth-6, Ceteth-12, Oleth-12, Steareth-2 e così via).

Glicole propilenico (Propylene Glicol): Solvente, tensioattivo e umettante derivato dal petrolio. Si usa come antigelo per
motori e per molti altri usi industriali. Nei cosmetici ha diverse funzioni, tra cui quella di solvente usato per estrarre principi attivi dalle piante. Capace di danneggiare le membrane cellulari, può causare diversi problemi cutanei come irritazione o secchezza, anche a dosaggi non elevati.

Grassi minerali (Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Vaseline): Derivati dal petrolio, si usano soprattutto nelle creme come filmogeni antidisidratanti. Tendono ad essere occlusivi, cioè impediscono la traspirazione, e disgregano il MAI. Molto diffusi perché economici, stabili e convenienti dal punto di vista tecnico, sono considerati da molti del tutto inadatti al trattamento della pelle.

Imidazolidinilurea (Imidazolidinylurea): Conservante, può decomporsi liberando formaldeide, sostanza nociva e cancerogena. È solo uno dei molti conservanti presenti nei cosmetici in grado di liberare formaldeide.

Mono-, Di- e Tri-etanolamina (solitamente abbreviati in MEA, DEA e TEA) e loro composti (ad esempio Cocoamide MEA, Lauramide DEA e così via): Presenti soprattutto nei detergenti schiumogeni, possono reagire con le altre sostanze presenti nel prodotto portando alla formazione di nitrosammine, sostanze cancerogene che possono penetrare attraverso la pelle.

Profumi (Parfum): Questa definizione generalmente indica i profumi sintetici, un gruppo di sostanze vastissimo; più raramente sta a indicare miscele di essenze naturali o loro derivati non meglio classificati. In un singolo prodotto la voce
Parfum può indicare un insieme di molte decine o anche centinaia di sostanze diverse. Alcuni profumi sintetici possono
penetrare attraverso la pelle e accumularsi nei tessuti.

Sodio laurilsolfato (Sodium Lauryl Sulfate, conosciuto anche come SLS): Tensioattivo molto sgrassante, presente in moltissimi detergenti, viene usato anche per pulire motori e officine meccaniche e come sverniciante. Può essere irritante per la pelle e per gli occhi; rende la pelle più penetrabile da parte di sostanze nocive che potrebbero essere presenti nello stesso prodotto, ad esempio alcuni conservanti o le sostanze derivate dalla loro decomposizione all’interno del prodotto. Può ritardare la cicatrizzazione delle lesioni della cornea, e può danneggiarla, a seconda della concentrazione e del tempo di contatto, soprattutto nei bambini. È accusato di favorire la caduta dei capelli e altre alterazioni del cuoio capelluto (iperseborrea,
forfora, eczema).

Sodio lauriletere solfato (Sodium Laureth Sulfate, conosciuto anche con la sigla SLES): Tensioattivo molto sgrassante (anche se meno del Sodio laurilsolfato), presente in moltissimi detergenti. Durante la sua produzione si forma diossano, una sostanza cancerogena difficile da eliminare dal prodotto finale, e che può contaminarlo in traccia. Alcune ricerche proverebbero che lo SLES può reagire con altre sostanze comunemente presenti nei cosmetici, portando alla formazione di nitrosammine, sostanze cancerogene che possono penetrare attraverso la pelle.

Triclosan (Triclosan): Battericida usato in molti prodotti tra cui dentifrici, colluttori, deodoranti, detergenti, creme. È
sospettato di essere cancerogeno, e ha un notevole grado di tossicità. Secondo alcune ricerche un uso sistematico di questa
sostanza può favorire lo sviluppo di colonie di microrganismi potenzialmente patogeni, sopprimendo invece la microflora
benefica. La stessa accusa è stata rivolta ad altri battericidi come la clorexidina (Chlorexidine). La pericolosità di queste sostanze è maggiore in caso di contatto con le mucose, come avviene all’interno della bocca.

Inoltre è molto importante che sappiate che gli ingredienti sono indicati sull’etichetta in ordine decrescente: cioè il primo ingrediente, tipicamente l’acqua, è il principale componente del prodotto, del secondo ce n’è un po’ di meno e così via fino a che si arriva ai componenti inferiori all’1% inseriti in coda in ordine sparso.
I principi attivi, quelli pubblicizzati sui media e sulla confezione, costituiscono la parte caratterizzante del cosmetico e sono di solito presenti nella parte centrale, preceduti da tensioattivi (nel caso dei detergenti come shampoo e saponi), gelificanti, umettanti e seguiti da conservanti, coloranti, profumo. È questa un’indicazione importante che ci permette di capire più o meno in che percentuale è presente un ingrediente. Se in una crema le sostanze “discusse” cominciano ad abbondare dalle prime voci, meglio usare una certa cautela.

Mi auguro che questo articolo vi possa essere utile per fare un po’ di chiarezza, nei prossimi articoli cercherò di darvi ulteriori informazioni per farvi meglio orientare nel complesso mondo degli ingredienti cosmetici.

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Pubblicato da Delta X

Mi piace scrivere praticamente da quando ero bambina, ho tanti interessi che però non includono i Social, al virtuale preferisco il reale.

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