Questo viaggio non è però legato alla vocazione ma è una ricerca di se stessa e ben presto nel mondo di Suor Franca, impegnata nell’evangelizzazione, non si riconosce.
Parte quindi da sola, alla scoperta delle favelas di Manaus in cui verrà amorevolmente accolta e in cui sperimenterà una vita semplice e disagiata ma anche spontanea e libera in una comunità destinata a scomparire per l’avanzare del progresso e della speculazione edilizia.
Augusta convive con la povertà, la mancanza di lavoro, la sporcizia e il degrado delle favelas ma finalmente ritrova la serenità e il sorriso.
Quando però una delle ragazze con cui convive si vede sottrarre il figlio miseramente venduto a loschi trafficanti, Augusta scappa nuovamente per rifugiarsi in un’isola in cui vive un’esperienza di completa solitudine in una natura bellissima e incontaminata.
Questo è il secondo film che vedo del regista Giorgio Diritti e ne sono affascinata. Mi convince il suo stile, la narrazione di storie semplice e toccanti.
Il suo primo lungometraggio “Il vento fa il suo giro” (2005) è ambientato in una chiusa comunità montana e occitana del Piemonte, distribuito in pochissime copie, è riuscito a far breccia sul pubblico grazie al passaparola ed è diventato un caso cinematografico.
Titolo: Un giorno devi andare
Anno: 2013
Durata: 110 min
Regista: Giorgio Diritti
Personaggi principali e interpreti:
Augusta: Jasmine Trinca
Suor Franca: Pia Egleberth
Anna: Anne Alvaro