Festival del Cinema di Venezia 71

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Quale appassionato di cinema non vorrebbe prima o poi assistere alle proiezioni dei film di un Festival? Io sono sicuramente tra questi e ho in parte potuto soddisfare questo desiderio: guardando in diretta streaming alcuni lungometraggi della sezione Orizzonti del Festival di Venezia. Tra questi vi vorrei parlare di:


La vita oscena 
di Renato De Maria

Tratto dal romanzo di Aldo Nove, è la storia di un ragazzo che con la morte prematura dei propri genitori, perde serenità e voglia di vivere.

Rimasto solo, Andrea tenta invano di togliersi la vita appiccando un incendio nella propria casa ma questo fallimento lo porterà a trascorrere la propria esistenza tra momenti di lucidità e lunghi stati di confusione durante i quali appaiono continuamente i ricordi del felice periodo della sua vita.

Quando Andrea tenta nuovamente il suicidio con 17 grammi di cocaina, cade in uno stato di frenesia continua e in un delirio erotico che non riesce a placare.

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These Are the Rules di Ognjen Svilicic

Realizzato con un budget contenuto, è la commovente storia di padre (Jozic), madre (Maja) e figlio diciassettenne (Tomica), vittima di un furioso pestaggio tra compagni di scuola.

Quel triste episodio sconvolgerà la loro tranquilla esistenza e li coinvolgerà in una sconfortante e perversa odissea di indifferenza tra l’ospedale, la scuola, la polizia e gli altri uffici amministrativi interpellati.

Jozic e Maja sono però incapaci di reagire, abituati a seguire le regole della burocrazia, insensibile al dramma che stanno vivendo. Quando però Jociz, scoraggiato dal disinteresse, si rende conto che non riuscirà mai ad ottenere giustizia dallo stato, decide di rintracciare l’autore della rissa per infliggergli almeno in parte il dolore subito dal figlio Tomica che nel frattempo perde la vita in ospedale.

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Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro

Più che un film è la documentazione di un viaggio reale che da Milano porta i protagonisti  in Svezia, la meta ambita di cinque profughi palestinesi e siriani che si trovano nel nord Italia in fuga dalla guerra dopo aver affrontato la drammatica traversata in mare sui barconi della morte, proprio quelli che ogni settimana riversano sulle nostre coste centinai di uomini, donne e bambini disperati, alla ricerca di una serenità impossibile nei loro paesi di origine.

Il viaggio di tremila chilometri che affrontano non rappresenta nulla di difficoltoso per un cittadino protetto dal trattato di Schenchen, ma è invece molto rischioso per un profugo senza documenti ed è proprio questa la sfida che un poeta palestinese, cittadino italiano e un giornalista decidono di affrontare rischiando loro stessi una denuncia per contrabbando.

La loro idea è quella di mettere in scena un finto matrimonio  (“chi mai potrebbe fermare un corteo nuziale?) coinvolgendo un’amica che si presta ad impersonare la sposa e ad accompagnarli in questo viaggio clandestino pieno di sogni ed emozioni.

Durante il tragitto, i cinque profughi raccontano la loro storia e si commuovono al pensiero dei loro cari rimasti in patria che sperano di riabbracciare non appena avranno potuto ricostruire la propria vita in una terra libera.

Da questo film emerge un’immagine poco ospitale del nostro paese “appena sbarcati ci hanno costretti a dare le nostre impronte digitali, se non accetti ti riempono di botte” in cui i rifugiati non sono ben accetti. Per questo desiderano partire al più presto e raggiungere la Svezia “l’unico paese che offre la cittadinanza ai profughi di guerra” attraversando mezza Europa le cui regole sono  beffate da una messinscena davvero originale e a tratti simpatica se i protagonisti non fossero vittime dell’orrore di ciò che hanno vissuto e lasciato, nonostante tutto, dolorosamente alle loro spalle.

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Pubblicato da Altri Autori Vari

Gli articoli scritti sotto il nome Altri Autori Vari, sono stati scritti da uno dei tanti bloggers che sono transitati sul nostro Blog, scrivendo magari anche solo un articolo, quindi non hanno una loro sezione dedicata ma hanno comunque collaborato al nostro Blog.

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