Nemmeno l’ombra del red carpet (in perfetto stile minimal sabaudo): l’unico tocco glamour è stata la presenza della bionda Carolina Crescentini, una delle giurate, che dopo aver posato per i fotografi si affretta ad indossare jeans e sneakers perché “il Tff è una community di gente che sa veramente che cos’è il cinema e l’unico rimpianto che ha a fine giornata è di non avere avuto abbastanza tempo per vedere tutto”.
Il programma era davvero ricco e prevedeva 200 titoli, impossibili da visionare tutti anche per gli addetti ai lavori. Per il pubblico, nonostante le molte proiezioni riservate alla stampa, solo l’imbarazzo della scelta con una full immersion di cinema di buona qualità da ogni parte del mondo, dalle 9 del mattino alle 23.
Il Presidente, Ferzan Ozpetek e la giuria, alla fine hanno fatto la loro scelta ed il premio è andato al film francese “Mange tes morts” di Jean-Charles Hue, incrocio tra road movie e un noir.
Tra i molti film interessanti, oltre a “Magic in the moonlight” di Woody Allen, segnalo:
Wild di Jean-Marc Vallée
Wild racconta la storia vera di Cheryl Strayed, una vita passata tra droghe e amori sbagliati, che un giorno decise di buttarsi tutto alle spalle e di avventurarsi lungo il Pacific Crest Trail, il sentiero che va dal confine con il Messico a quello con il Canada.
Il film è stato prodotto e interpretato da Reese Witherspoon e sceneggiato da Nick Hornby.
Gemma Bovery di Anne Fontaine
Martin (Fabrice Luchini) fa il panettiere in un villaggio della Normandia ed è appassionato di letteratura romantica. Quando arrivano i nuovi vicini, Charles e Gemma Bovery, coglie subito l’assonanza dei loro nomi con quelli dei protagonisti di Madame Bovary e inizia a fantasticare.
Commedia sofisticata e imprevedibile, tratta dalla graphic novel di Posy Simmonds (Tamara Drewe, da cui il film di Frears), gioca sullo splendore di Gemma Arterton e sulla forza dell’immaginazione artistica, capace di interferire con la realtà.
In tutta onestà io preferisco questo evento o il Film Festival di Locarno a cui partecipo ogni anno, essendo lì in ferie in quel periodo, ai grandi e sfarzosi eventi tipo Venezia e Cannes, l’aria che si respira è molto diversa e anche gli attori hanno un aspetto più “umano” e meno da divi irraggiungibili 🙂
Vero , al TFF non ci sono star ed è davvero incentrato solamente sulla proiezione dei film. E’ anche molto seguito dal pubblico: le sale erano sempre piene. Peccato che nuovi tagli potrebbero ridurre la disponibilità per il prossimo anno.