Da Valmadrera a San Tomaso

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Un panoramico giro ad anello per sentieri e mulattiere

Itinerario: Valmadrera/Piazza Rossè – Sasso di Preguda – Forcellina – San Tomaso – Valmadrera
Tempo totale di cammino: 3,30’ ore circa (2,45’ ore fino a San Tomaso, 45′ per tornare a Piazza Rossè).
Dislivello complessivo: circa 400 m più un po’ di saliscendi.
Difficoltà: passegiata non faticosa, un passaggio con catene su facili roccette (nel percorso A).
Periodo consigliato: tutto l’anno.
Come arrivare da Milano: in auto, superstrada SS 36, Milano – Lecco, uscita Valmadrera.
Cartina: Kompass 91

Un itinerario ad anello, fattibile tutto l’anno e particolarmente piacevole anche nelle fredde giornate invernali perché si snoda quasi tutto sul versante soleggiato della montagna (siamo ai piedi del monte Moregallo) e trova nello splendido pianoro di San Tomaso, sopra Valmadrera, un simpaticissimo punto di ristoro che nei weekend e al mercoledì è sempre aperto e vi attende coi suoi piatti semplici e soprattutto caldi.

Provenendo da Milano sulla superstrada SS 36 prendiamo l’uscita per Valmadrera e, avendo magari stampato la mappa di Google, individuiamo dove si trova la zona di Piazza Rossè, saliamo fin lì e parcheggiamo. Senza difficoltà notiamo il segnavia nr. 6 che ci indirizza alla comoda mulattiera.

Seguendo la mulattiera che, senza strappi faticosi, risale, tra pianori terrazzati e radi boschetti, le piacevoli pendici del versante sud-orientale del Moregallo, per giungere in circa un’ora al cosiddetto Sasso di Preguda (647 m): straordinario punto panoramico che si apre sull’azzurro del lago di Lecco incastonato tra le aspre pareti incombenti delle Grigne.

Trascinato dai ghiacciai dalla lontana Valtellina durante l’ultima glaciazione, il gigantesco masso erratico si trova ora addossato a una bianca cappellina, dedicata a San Isidoro, che gli conferisce un carattere piuttosto inconsueto.

Una targa in memoria dell’abate Stoppani ( 1824-1891) celebra l’impegno di questo instancabile naturalista che con tanta passione si dedicò allo studio del territorio lombardo, in un’epoca in cui la comprensione dei fenomeni geologici era ancora parecchio nebulosa.

Per proseguire due le possibili alternative:
A) Una ben visibile palina indica la direzione per Forcellina/Sambrosera. Percorriamo un piacevole sentiero che con moderati saliscendi segue le ondulazioni del versante meridionale di questa bella montagna. Solo un breve passaggio su roccette, attrezzato con catene, richiede un minimo di attenzione.

B) alternativa più panoramica: da Preguda proseguiamo la salita sul sentiero 6, direzione Moregallo lungo un costone con splendide vedute sul lago fino alla località Zucon (876 m), qui pieghiamo a sinistra in discesa per Forcellina/Sambrosera: questa variante allunga un pochino la salita ma evita il passaggio su roccette (per chi avesse difficoltà o vertigini).

Arrivati a Forcellina (715 m) proseguiamo sempre a mezza cosa sino alla fonte di Sambrosera: luogo perfetto per una fresca sosta nelle afose giornate estive. Di qui poi ancora avanti sul sentiero nr. 5 che in piacevole discesa ci porterà al panoramico pianoro di San Tomaso (580 m) dove troviamo, oltre alle grandi masserie e all’antica omonima chiesetta, anche il ristoro OSA con le sue accoglienti salette.

Questo splendido territorio è stato abitato e coltivato intensamente sin dall’antichità: per secoli qui ha vissuto una piccola comunità di agricoltori e pastori di cui sono testimonianza le belle fattorie, tuttora in funzione, e la chiesetta che sorge isolata nel vasto prato, affacciata sul bordo più esterno del pianoro.

C’erano coltivazioni di mais, segale, orzo, patate e anche vigneti; si producevano formaggini che venivano messi a invecchiare nelle grotte e nei caratteristici ‘caselli’, sorta di casotti in pietra parzialmente interrati, che si possono ancora vedere disseminati qua e là in questi dintorni.

Tutto il complesso appartiene dagli anni ’70 alla locale Comunità Montana, che ha curato il restauro delle strutture e ne controlla la gestione: si è voluto giustamente salvaguardare un patrimonio di natura e di storia locale in un’era in cui l’espansione industriale ed edilizia poteva arrivare a snaturare anche questi luoghi.

Da San Tomaso dobbiamo scendere verso Valmadrera per ritrovarci al punto da cui siamo partiti: dunque torniamo brevemente indietro per pochi metri, al bivio che precede San Tomaso e nei pressi del monumento alla Resistenza scendiamo a destra per la mulattiera marcata dal segnavia nr.3 sino a giungere, dopo aver passato il nucleo di Mondonico, alla Cappella V.A.R.S. (383 m); proseguiamo poi diritto su una carrareccia che, superata la frazione Scimirone, prosegue per viottoli fino a ricollegarsi alla carrozzabile che risale a piazza Rossè (nell’ultimo tratto segnaletica carente, ma ci si aiuta facilmente con un po’ di senso dell’orientamento).

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Pubblicato da Delta X

Mi piace scrivere praticamente da quando ero bambina, ho tanti interessi che però non includono i Social, al virtuale preferisco il reale.

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