Tommaso

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Ero molto curiosa di vedere  “Tommaso“, fuori concorso al recente Festival di Venezia e frutto di un lungo lavoro preparatorio (a giudicare dai primi cast risalenti al 2013/2014).

Kim Rossi Stuart si ripresenta in veste di regista dopo 10 anni dalla sua prima esperienza e anche questa volta attinge ampiamente dalla sua storia personale creando una continuità tra i due film nel rapporto tra madre e figlio.

Tommaso

In “Tommaso”il bambino  di “Anche libero va bene” è cresciuto e da adulto rivolge alla madre ormai anziana frasi di insofferenza e disprezzo che culminano nella domanda che evidentemente voleva farle da tempo “Come hai potuto lasciarci, come riuscivi a dormire la notte?”. Il bel Kim ha realmente vissuto l’abbandono da bambino che deve aver profondamente segnato la sua vita e il rapporto con l’altro sesso.

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E’ proprio questo è il tema centrale del film: un quarantenne che non trova un equilibrio e che anche in una relazione apparentemente stabile e soddisfacente scova il difetto e l’imperfezione che fanno crollare tutto, all’improvviso.

Tommaso è un incompreso dalle donne ad allo stesso tempo ne è fortemente attratto (come dimostrano le scene di sesso onirico). Sbaglia i tempi, sbaglia gli approcci, non riesce a condurre le relazioni ma le subisce ed arriva ad idealizzare (rappresentandola nei suoi pensieri come una dea che porta nel  ventre il  figlio tanto desiderato) una giovanissima e impertinente cameriera (la giovane Camilla Diana) che i romani definirebbero più  semplicemente “una coatta di periferia”.

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Kim Rossi Stuart è innanzitutto un ottimo attore e lo ha ampiamente dimostrato. Centellina la sua presenza scegliendo con cura film e interpretazioni dando l’idea di essere davvero molto severo con se stesso e coerente con la sua filosofia  (ad eccezione di una commedia di basso profilo interpretata in Francia e mai distribuita nelle nostre sale). Nella costruzione del personaggio di Tommaso c’è molto di Moretti, un’ispirazione alle psicosi di Woody Allen e anche un pizzico di spassosa romanità alla Alberto Sordi (c’è una precisa scena tra madre e figlio che ricorda il grande attore romano).

L’obiettivo di rappresentare in tono ironico il dramma di questo quarantenne solitario è ampiamente riuscito. Anche i particolari sono studiati con cura: come ad esempio le foto sexy della bellezza che fu appese alle pareti dalla madre un po’ ingombrante ed infantile  e  il cameo nella scena finale, un omaggio al Kim della vita reale.

Come detto ampiamente nelle recensioni giornalistiche, Kim Rossi Stuart si mette a nudo e affronta con coraggio le sue debolezze  e la sua inadeguatezza (si spera appartenenti ad un passato ormai risolto). Ammettendo che questo sia davvero un film autobiografico (e viene da pensare di si conoscendo in parte la sua storia personale) quale incredibile divario c’è tra il sex symbol così tanto amato dalle donne e questo problematico quarantenne in cerca di una sana normalità?

Titolo: Tommaso
• Genere: Drammatico
• Anno: 2016
• Regia: Kim Rossi Stuart
• Interpreti: Kim Rossi Stuart, Camilla Diana, Cristina Capotondi, Jasmine Trinca

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Pubblicato da Altri Autori Vari

Gli articoli scritti sotto il nome Altri Autori Vari, sono stati scritti da uno dei tanti bloggers che sono transitati sul nostro Blog, scrivendo magari anche solo un articolo, quindi non hanno una loro sezione dedicata ma hanno comunque collaborato al nostro Blog.

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