Riserva Naturale Pian di Spagna

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Poco sopra il Lago di Como, tra la Valtellina e la Valchiavenna, l’Adda ha creato nel corso del tempo un’importante zona umida alpina, la Riserva Naturale Pian di Spagna.

Zona umida di interesse internazionale, la Riserva Naturale Pian di Spagna è un vero paradiso per gli amanti del birdwatching e per gli appassionati di fotografia.

Si estende dal Lago di Mezzola, all’inizio della Valchiavenna, fino a Colico. Istituita nel 1985 è la maggior riserva naturale lombarda e ospita un complesso ecosistema in cui sono presenti vasti canneti, boschi misti di latifoglie, prati umidi, ampie zone adibite a pascolo e superfici agricole coltivate a mais.

Lago di Mezzola
Lago di Mezzola

Il canneto più esteso e rilevante occupa la fascia a nord del Pian di Spagna.

Quando l’aria è tersa tre fasce di colori delineano il paesaggio: l’azzurro del cielo e del lago, il verde brillante del canneto e il grigio argenteo delle Alpi. A fine giornata, mentre il sole cala, un bel rosso acceso infiamma l’orizzonte.

Siamo al Pian di Spagna, all’apice settentrionale del Lario, in una vasta area umida che fino a due secoli fa era funestata dalla malaria e dalle alluvioni e che oggi è un’importante area di sosta e svernamento per migliaia di volatili.

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Ed è proprio questo bel luogo che vi consiglio di visitare per passare una bella giornata di un vostro fine settimana, passeggiando all’aria aperta, in mezzo alla natura. Per gli appassionati di camminata c’è un vero percorso da seguire, lungo circa 3,5 chilometri.

Pian di Spagna deve il suo nome al fatto che nel XVII e nel XVIII secolo vi si installarono accampamenti spagnoli che dal Forte di Fuentes controllavano il territorio lariano e la parte pianeggiante della Valtellina e della Valchiavenna.

La bonifica del territorio venne intrapresa e portata a termine dagli austriaci a metà dell’Ottocento.

L’eccezionalità di questa ex zona paludosa, oggi riserva naturale, sta nel fatto di essere una delle poche zone umide d’importanza internazionale racchiusa in una regione alpina.

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Una curiosità: gironzolando nei dintorni del lago potreste imbattervi nella caratteristica imbarcazione del luogo, il “Quatrass”. Si tratta dell’imbarcazione tipica dell’alto Lario. Di forma rettangolare (da cui il nome “quattro assi”), priva di chiglia, veniva utilizzata per la pesca o per il trasporto in acque calme con fondi prevalentemente paludosi.

I "Quatrass"
I “Quatrass”

La costruzione, in legno di castagno, durava appena una settimana e la conservazione dello scafo era assicurata dalla spalmatura di olio di catrame, eseguita ogni anno in primavera. Tra canneti e fondi sabbiosi, per avanzare si utilizzava un palo con il quale si faceva forza sul fondale; in acque più profonde venivano impiegati due remi, rimanendo comunque sempre in piedi. Manovrabilità e semplicità di costruzione hanno fatto sì che quest’imbarcazione  sia sopravvissuta sino ai giorni nostri. Oggi però il fondo è il larice e le fiancate in abete.

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Pubblicato da Signorina Bloggy

Blogger Le mie passioni principali sono viaggiare, leggere libri e guardare film, la cosmesi, le fiere e tanto altro ancora.

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