Colle Alta comprende l’antico castello e il borgo che gli si era sviluppato accanto, poi compreso nelle mura, in gran parte ancora intatte.
Naturalmente è la parte alta quella più affascinante, avendo conservato il suo carattere di arroccamento medievale.
Ma veniamo ora alla storia millenaria del vetro e del cristallo di Colle Val d’Elsa.
Sabbie e minerali quarziferi abbondanti, gole colme d’acqua come rifornimento di forza motrice, boschi ricchi di legname per alimentare le fornaci, hanno fatto di questa valle, e in particolare di Colle, un vero centro di produzione dove si concentra quasi la metà delle imprese produttrici di cristallo a livello nazionale.
Grandi fabbriche, ma soprattutto un tessuto secolare di ditte artigiane che vantano maestri di antica scuola, tramandano l’arte della molatura e dell’incisione di calici, bottiglie e quant’altro può essere realizzato con un materiale raffinato e delicato come il cristallo.
La particolare lucentezza di questo materiale è dovuta al contenuto di piombo, che lo distingue dal normale vetro e gli regala una trasparenza e uno spessore di straordinaria eleganza.
Già dal Medioevo la fama della produzione locale, raccontata lungo tutta la via Francigena, fino al nord europa, si catalizzò nel celebre “gambassino”, bicchiere dalla forma a tronco di cono.
I fasti del passato si rinfrescarono nell’Ottocento, quando la rivitalizzazione del settore stabilì stretti rapporti con la cristalleria Boema, con la celebre Baccarat.
Oggi, in epoca di rinnovata attenzione per la qualità tradizionale dei manufatti, gli indiscutibili requisiti dei prodotti locali stanno nuovamente mietendo successi internazionali.
Assolutamente da visitare il Museo del Cristallo. Maggiori informazioni sul sito del Museo.
