Daniel Pennac – Come un romanzo

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Uno scrittore contemporaneo che amo è sicuramente Daniel Pennac. Il libro di cui oggi parlerò è “Come un romanzo”. Libro che ho preso più volte in mano, per diversi motivi.

La prima volta per motivi scolastici, ero poco più di una ragazzina tra si e no 12 anni, il libro mi era stato imposto dalla mia professoressa di lettere; lessi  quattro o cinque capitoli, senza capirne il messaggio e lo lasciai nella libreria.

Come-un-romanzoQualche anno dopo lo ripresi spinta dalla curiosità di capire quello che da ragazzina non ero riuscita ad apprezzare, questa volta capii, ma il libro non mi entusiasmò.

Eccomi ora invece a leggerlo una terza volta come una lettrice che è tale per puro piacere senza essere spinta da motivazioni esterne che poco fanno amare la lettura in sé.

Pennac in questo libro, esplicita con chiarezza e semplicità i diritti imprescindibili del lettore.

Il romanzo ha dentro di se un percorso nel quale l’autore vuole aiutare i giovani a ritrovare il piacere di leggere, senza imporre la lettura stessa.

Spesso il vero problema dei giovani è l’idea che hanno dei libri. I così detti “mattoni” non aiutano nessuno,  vengono “odiati” e soprattutto nel momento del loro “utilizzo” procedono lentamente fra righe strette e fitte. Si legge  controllando la numerazione che purtroppo non avanza velocemente. Ciò porta ad un unico finale, quello degli occhi che si chiudono, inesorabilmente.

Pennac parla, inoltre, dell’ amore di leggere, perché di amore si tratta. Fin da bambini quando non si è veri lettori, ma uditori di favole raccontate dai genitori che, con  scarsa pazienza, non perdono attimo di negare la tv se non si è stati in grado di capire il significato di un capoverso  (come se questo potesse essere un degno premio per aver compreso qualche riga). Risultato? La tv è percepita come un premio e la lettura come un dovere.

E… il dogma? Non posso non citarlo. BISOGNA LEGGERE… Bisogna leggere a scuola e a casa. Ma il piacere di leggere dov’è? Perché a scuola invece di assegnare libri o scadenze, il professore non condivide il PIACERE DI LEGGERE?! Perché si apre un libro e si comincia a leggere? Si legge per proteggerci, per rifiutare o per opporci. Ma, sicuramente, un libro può essere rifugio, contro il crepitio della pioggia o dal “rumore dei pensieri”.

Voglio soffermarmi su un capitolo che mi sta particolarmente a cuore perché è una pratica che spesso mi capita di fare ed è, saltare le Daniel Pennacpagine. Pennac si ricorda ragazzino, quando prese “Guerra e pace” in mano per la prima volta, a soli 13 anni. Lettura svolta di notte, alla luce di una sola lampada e sotto le coperte. Il ragazzino si interessò solo all’amore e al cuore di Nataša e alle battaglie, saltando così, tre quarti del libro.

Pratica che Pennac consiglia a tutti i ragazzini, potendo così avvicinarsi a tanti capolavori ritenuti inaccessibili alla loro età.

Leggere, non è sempre stato un piacere per me e penso che qualche momento buio nella vita di qualsiasi lettore o lettrice sia capitato. Allora lasciamo i libri da parte per qualche tempo, sospendiamo i capitoli o saltiamo le descrizioni. Sicuramente in breve tempo la curiosità sarà stimolata e la nostra personalità di lettore o lettrice sarà sempre più definita!

Per voi è stato lo stesso? Avete mai saltato qualche parte di un libro o addirittura interrotto una lettura?

Un caro saluto ed a presto!

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Pubblicato da Altri Autori Vari

Gli articoli scritti sotto il nome Altri Autori Vari, sono stati scritti da uno dei tanti bloggers che sono transitati sul nostro Blog, scrivendo magari anche solo un articolo, quindi non hanno una loro sezione dedicata ma hanno comunque collaborato al nostro Blog.

Una risposta a “Daniel Pennac – Come un romanzo”

  1. Questo libro mi incuriosisce tantissimo! Inserito tra i libri da prendere 🙂

I commenti sono chiusi.

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