Recentemente molti hanno scoperto nuovi itinerari all’interno dell’Elba, fuori dal clima del tutto esaurito di agosto.
La Grande Traversata Elbana è un insieme di sentieri che collegano il versante occidentale e quello orientale dell’isola. Riaperto da poco, nell’ambito del nuovo Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano con una chiara segnaletica, è un trekking di 60 chilometri da coprire in tre giorni. La bellezza e la particolarità di questo percorso è che può essere effettuato, senza problemi, sia a piedi, che a cavallo, che in MTB.
PRIMO GIORNO
Patresi – Madonna del Monte – Monte Capanne – Monte Perone – Marmi di Procchio
Sentieri nr. 27-14- 54-6-5-18
Durata: 8 ore e mezza
Altezza massima: 870 metri slm
È il tratto più impegnativo della traversata ed è quindi necessario partire presto e avere con sé una carta dei sentieri.
Lasciando l’auto a Patresi, si segue il sentiero 27 che sale fra boschi di castagni secolari, per aprirsi poi la via sul mare di Capo S. Andrea e su Capraia.
Un bivio immette sul sentiero 14, che porta al Santuario della Madonna del Monte, luogo di meditazione di Napoleone.
Un selciato di lastre di granito, fiancheggiato dalle stazioni della Via Crucis, scende verso il borgo di Marciana e verso il bivio per risalire verso il Monte Capanne.
Nelle giornate limpide vale la pena arrivare fino alla cima, a 1.018 metri, allungando di un’ora il percorso, per uno scenario a 360 gradi dell’Elba e del mare fino alla Corsica.
Se si scende senza far rumore, sarà facile avvistare piccoli branchi di mufloni e, con un buon binocolo, seguire le evoluzioni del falco pellegrino. Continuando sulla dorsale (sentiero 5) si arriva al monte Maolo, con panorama sulla zona dei vecchi caprili e su San Piero e Marina di Campo. Il cammino riprende verso la pineta del Monte Perone, ben attrezzata come area di sosta, per poi scendere lentamente fino al livello del mare in località Marmi di Procchio.
SECONDO GIORNO
Colle di Procchio – Mulini a Vento – Colle Reciso – Acquabona
Durata: 6 ore e mezza
Altezza massima: 377 metri slm
Trascorsa la notte in un piccolo hotel di Procchio, dopo gli acquisti per il pranzo al sacco, si lascia la provinciale e si riprende il trekking su una strada di campagna (sentiero 15), che attraversa una caratteristica zona agricola di vigneti.
Si entra in una fitta macchia mediterranea, dove spiccano i colori vivi delle ginestre e dei frutti di corbezzolo.
Dopo una leggera salita fino al Monte San Martino, su una vecchia strada militare, si attraversano fitti boschi di lecci e querce. Prima di incrociare la strada asfaltata che porta a Lacona, una deviazione a sinistra (sentiero 66) conduce alla piccola chiesa di Santa Lucia, che offre una splendida vista sulla rada di Porto ferraio.
Siamo quasi arrivati alla fine del percorso. Dopo aver raggiunto la cima del Monte Orello, inizia la discesa per la piana dell’Acquabona, zona di agriturismo dove si consiglia di assaggiare un buon vino aleatico.
TERZO GIORNO
Acquabona – Monte Castello – Rio nell’Elba – Cavo
Durata: 7 ore
Altezza massima: 516 metri slm
Il trekking ricomincia in salita, passando dal Monte Castello e dalla Cima del Monte a quota 516 metri (sentiero 63).
Sulla destra si vede Porto Azzurro, sul lato opposto la rocca del Volterraio. Una deviazione conduce nel vecchio borgo minerario di Rio nell’Elba, ideale per un pranzo veloce.
Merita poi una visita l’Eremo di Santa Caterina, con il suo orto botanico. L’itinerario si conclude infine a Cavo.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito dell’Isola d’Elba, dove troverete maggiori dettagli su tutti gli itenerari che compongono la Grande Traversata Elbana.