Gli Oli Essenziali (Parte Prima)

Share

Gli oli essenziali sono un concentrato dei principi attivi delle piante da cui vengono estratti e come tali sono ricchissimi di proprietà e non ricreabili sinteticamente, se non da un punto di vista strettamente olfattivo, non vanno quindi considerati solo come un aroma da aggiungere all’umidificatore o nel bruciaessenze.

Proprio per la loro concentrazione, sono molto potenti e non vanno assolutamente sottovalutati, ma usati con cautela.

Bisogna essere consapevoli che oltre le venti gocce possono avere effetti tossici, come ad esempio l’anice, l’issopo o la salvia officinale, per questo è sempre meglio scegliere la salvia sclarea, meno potente.

Altri hanno effetti irritanti sulla pelle e alcuni, come la cannella, l’origano e il chiodo di garofano, più di altri. Bisogna sapere che alcune essenze, gli agrumi per esempio, non vanno applicate sulla pelle prima di esporsi al sole, pena la comparsa di antiestetiche macchie.

Affinché agiscano a vari livelli è sufficiente spalmarli sulla pelle, perché le loro molecole, essendo molto piccole, riescono a penetrare oltre il derma e a entrare nella circolazione sanguigna. Analizzando il sangue di una persona dopo un massaggio fatto con gli oli essenziali si scoprirebbe che una parte infinitesimale della sostanza è finita in circolo. Anche per questo non è mai il caso di strafare con la quantità di oli essenziali da spalmare, due o tre gocce sono più che sufficienti, specie se il loro uso è destinato a essere protratto nel tempo e, anche in questo caso, non vanno mai utilizzati puri, ma vanno sempre diluiti, non nell’acqua perché non sono solubili in acqua, meglio usare un olio, una crema base, aggiungerli al sapone liquido, al bagnoschiuma neutro, oppure al sale grosso per bagni drenanti e purificanti, o aggiunti all’amido per bagni calmanti.

Solo alcune sostanze come la lavanda o il tea tree possono essere utilizzati puri sulla pelle e vedremo per quali scopi.

Gli oli essenziali agiscono su più livelli: a un piano strettamente fisico e chimico, si associa infatti un piano emozionale e psicologico, contribuendo a sanare piccoli disturbi, difetti e imperfezioni. Per ottenere un effetto calmante e rasserenante o energizzante e antidepressivo la via più usata è quella del bruciaessenze: attraverso l’olfatto gli oli essenziali trasmettono al cervello sensazioni diverse. Oli Essenziali

Gli oli essenziali non servono solo a rasserenarci, bensì contribuiscono a sanificare l’aria e la salubrità della nostra casa e non sto parlando solo dei benefici ben noti per le vie respiratorie di eucalipto, pino o timo, ma del potere battericida e batteriostatico che accomuna tutti gli oli essenziali, anche se in maniera diversa, per raggiungere le maggiori vette con essenze come il tea tree, il timo e il limone. È per questa ragione che oli e creme facilitano e velocizzano la guarigione di una ferita o di una scottatura.

Come facciamo a scegliere quelli giusti? Per prima cosa diffidate dalle diciture come “essenza”, “essenza per profumare gli ambienti”, in etichetta dev’essere specificato che si tratta di olio essenziale puro al 100%. Per la sicurezza del contenuto è meglio privilegiare quelli che provengono da agricoltura biologica o biodinamica. In questo caso sulla confezione verrà apposto il marchio degli organismi certificatori.
Ove sia possibile è meglio privilegiare aziende, serie, che abbiamo la loro sede e le loro coltivazioni vicini a noi.
Il prezzo è un altro elemento importante: per ottenere 10 millilitri di prodotto sono necessari chili e chili di fiori o foglie, bucce o radici, se il prezzo è troppo basso è giusto porsi delle domande.

In genere un olio essenziale ha un prezzo che si aggira sui 10 euro, ma quando si tratta di essenze floreali, estratte dai petali dei fiori, le quantità sono molto più elevate: per esempio per ottenere un litro di olio essenziale di fiori di arancio è necessaria una tonnellata di petali per cui è normale che il prezzo salga.

Un altro fattore che non deve essere trascurato nella scelta di un olio essenziale è la modalità di estrazione  (anche questa informazione sarà specificata in etichetta da un’azienda seria). Il metodo più usato e che crea meno problemi è indicato dalla dicitura “ottenuto per distillazione in corrente di vapore”. Un metodo messo a punto nel medioevo che è ancora ritenuto ottimo:
Petali, foglie e radici vengono messi in un cestello, sopra un contenitore d’acqua che bolle, e per così dire cotti a vapore. Il vapore passando tra i vegetali estrae e porta con sé l’essenza in un altro alambicco che, essendo freddo, trasforma il vapore in liquido. A questo punto l’olio essenziale e l’acqua si separano permettendo di imbottigliare il prezioso liquido. L’acqua rimasta, comunque ricca di principi attivi, dà origine agli idrolati, cioè all’acqua di rose, o di fiori d’arancio, o di camomilla che sono ottimi tonici per la pelle.

Oli Essenziali

Se invece l’essenza viene ottenuta dalle bucce, come nel caso degli agrumi, la dicitura sarà “pressato a freddo”, il fatto che si specifichi che il procedimento sia fatto a freddo è importante perché il calore potrebbe alterare le proprietà dei componenti e quindi l’efficacia del prodotto.

Per iniziare ad utilizzare gli oli essenziali pochi flaconcini possono bastare. Qui di seguito ve ne elencherò alcuni e nel prossimo articolo ve ne darò un secondo elenco tra cui poter scegliere. Mi limiterò ad elencarvi le proprietà cosmetiche dei vari oli in quanto ritengo che per proprietà curative sia meglio affidarsi a un esperto del settore e non dispensare consigli senza aver la preparazione adatta.

Olio Essenziali di Arancio: non va mai utilizzato prima di esporsi al sole, perché macchia la pelle. Ne esistono due varietà: l’arancio amaro e l’arancio dolce.
Per l’uso cosmetico è meglio privilegiare la varietà amara, più ricca di principi attivi.

Facilita il ricambio delle cellule, combatte le rughe, cura le dermatosi, ha ottime proprietà anticellulite infatti, oltre a promuovere un aspetto più sodo, ha delle proprietà drenanti e diuretiche che associate a un olio essenziale riscaldante (per esempio la cannella) aiutano a combattere il ristagno dei liquidi e a migliorare la circolazione.

Olio Essenziale di Bergamotto: dalle bucce del frutto viene spremuto questo olio essenziale che al profumo di agrumi aggiunge una nota fiorita. Anche questo olio essenziale non va utilizzato prima di esporsi al sole perché macchia la pelle e va utilizzato con parsimonia perché è molto irritante per la pelle.

È una delle essenze migliori per curare la pelle grassa seborroica e con acne a causa del suo potere antisettico, miscelata al detergente per il viso, aggiunta alla crema o mischiata a un olio leggero (provate quello di vinacciolo) può migliorarne notevolmente l’aspetto.

Olio Essenziale di Camomilla: ha il profumo dei prati sotto il sole e il colore blu delle notti estive, questo olio essenziale è talmente ben tollerato dalla pelle da poter essere usato puro. È una delle essenze principali per la pelle, che rende morbida e idratata.

Ha anche leggere proprietà antirughe che vanno a potenziare l’uso di oli specifici come l’olio di germe di grano o il meno puzzolente olio di avocado.

Come la lavanda, ha proprietà antinfiammatorie e antiarrossamento, quindi è perfetta per pelli sensibili e con couperose o come doposole.

Olio Essenziale di Cannella: porta con sé il calore dell’Oriente  e il ricordo dei dolci della nonna, coniugando così esotico e domestico. È una spezia calda e va utilizzata con cautela, il rischio è quello di arrossare e irritare l’epidermide con effetti decisamente spiacevoli.

Proprio l’effetto arrossante e scaldante ne fa un prezioso alleato contro la cellulite, perché stimola la circolazione sanguigna e non solo quella: accelera la frequenza del respiro e migliora il battito cardiaco. Unita all’olio essenziale d’arancio, oltre a dare origine a un profumo delizioso, l’azione anticellulite è ancora più efficace.

Ottimo come scrub voluminizzante per le labbra unito a dello zucchero di canna.

Olio Essenziale di Lavanda: immancabile per chiunque si diletti di aromaterapia, il flaconcino di olio essenziale di lavanda per le sue disparate proprietà.

È una delle poche essenze che può essere utilizzata pura sulla pelle, badando però a non utilizzarne più di poche gocce. Generalmente si può miscelare a un olio leggero per massaggi.

Ottimo come doposole sulla pelle arrossata o scottata, la lavanda ha proprietà rinfrescanti e calmanti. È in generale benefica per la pelle con un effetto tonico sulle pelli mature e un effetto purificante sulle pelli grasse e impure.

Olio Essenziale di Tea Tree: il profumo non è dei più celestiali, ma l’essenza di questo arbusto australiano, che con il tè non ha nulla a che fare, è davvero preziosa e versatile. Impossibile quindi non averla nella propria collezione di oli essenziali.

È utile in caso di pelli impure deturpate da foruncoletti e punti neri.

Aggiunto al detergente o usato come tonico sciolto in un paio di cucchiai di aceto di mele diluiti poi in mezzo litro d’acqua, contribuisce a regolarizzare la pelle.

Mi auguro che questo primo articolo sugli oli essenziali vi sia stato utile e vi aspetto tra 15 giorni per la seconda parte in cui vi darò altre utili informazioni, oltre a parlarvi di altri oli essenziali.

Print Friendly, PDF & Email

Pubblicato da Delta X

Mi piace scrivere praticamente da quando ero bambina, ho tanti interessi che però non includono i Social, al virtuale preferisco il reale.

Una risposta a “Gli Oli Essenziali (Parte Prima)”

  1. Complimenti per questo interessantissimo articolo, ho preso nota di diverse proprietà degli oli e ne ho messi alcuni in lista acquisti.

I commenti sono chiusi.

Translate »