Da Monza ai Laghi di Alserio e Pusiano in Bicicletta

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L’estate volge al termine e quale periodo migliore di questo per fare delle belle gite in bicicletta? Il caldo torrido lascia spazio a giornate più fresche in cui è assolutamente piacevole fare un po’ di esercizio fisico attraversando luoghi incantevoli.

Difficoltà: Per tutti sino ad Agliate; di media difficoltà nel tratto successivo
Bicicletta: MTB, ibride, city bike con cambio e gommatura adeguata
Percorso: Partenza dalla stazione ferroviaria di Biassono – Lesmo e arrivo alla stazione ferroviaria di Rogeno Casletto
Lunghezza: 18 km di cui ca. 10 su fondo sterrato e 6,5 di percorso urbano promiscuo

Dalla stazione di Biassono-Lesmo si raggiunge il vecchio ponte sul Lambro, dove, a sinistra, si prende una stretta strada sterrata in salita sino al cancello che introduce al percorso nel Parco del Lambro. Si segue l’itinerario sul fianco della ferrovia, fino a risalire a sinistra sulla strada aperta al traffico; si gira a destra su una strada che sottopassa la ferrovia e si raggiunge la stazione di Macherio-Canonica. Si prende a sinistra il percorso posto sul fianco del fiume, che si costeggia sino a raggiungere la passerella di Sovico e il ponte di Triuggio. Si prende in forte salita vicolo Costa Corta, sino ad arrivare alla piazza della parrocchiale di Albiate. Da qui, seguendo via S. Valerio, si raggiunge nuovamente il percorso che si segue fino a ritornare
nei pressi del fiume Lambro.

L’itinerario, ormai ridotto ad un sentiero, continua a costeggiare il fiume sino ad una fabbrica, che si aggira, sino ad un ponte sul fiume.

Sull’altra sponda si prosegue sino ad un altro ponte dove andiamo a destra in via per Costa. Al suo termine, si imbocca la strada sterrata che passa accanto ad alcuni stagni e arriva all’abitato di Agliate.

Superato il ponte sul Lambro, si gira a destra in via dei Mulini, che si segue fino ad una fabbrica; dove, a sinistra, si imbocca la strada sterrata in salita che presto diventa un sentiero di nuovo sul fianco del Lambro. All’altezza di una passerella in ferro, si prosegue per un sentiero che risale il declivio fino ad un grosso cascinale ristrutturato; da qui si prende a destra sino alla provinciale, dove si prosegue a destra in discesa sino al ponte sul fiume. Si svolta a sinistra in via Peregallo che, sottopassata la superstrada per Lecco, prosegue nei boschi verso i laghetti di Alserio e Pusiano.

Lungo l’itinerario tante le cose da vedere, mi permetto di suggerirvene alcune qui di seguito.

A Sovico è possibile vedere quel che resta dell’antica dimora di campagna dei Visconti, all’angolo tra via Umberto I e piazza Garibaldi: edificio con una finestra a sesto acuto, la cornice ad archetti su fondo bianco, e possenti mura. Villa Giovio della Torre, poi Rossi-Martini, è una bella residenza del XVII-XVIII secolo, con annesso giardino.

Villa Giovio della Torre

Sovico è uno dei pochi paesi ad avere una piazza con due chiese.
La Chiesa Vecchia, intitolata a Cristo Re e ai SS. Apostoli Simone e Giuda, sorse nel ‘500 su una precedente chiesetta del XII secolo; ricostruita nell’800 in seguito al crollo su di essa del campanile, è sconsacrata ed inutilizzata dal 1935. La Chiesa Nuova fu invece realizzata tra il 1930 e il 1935 dall’architetto Giovanni Barboglio.

Piazza Frette, che oggi costituisce un importante centro commerciale ed amministrativo, rappresenta il risultato di un riuscito recupero e riuso di archeologia industriale avvenuto a cavallo degli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso. I caratteristici capannoni che fanno da cornice alla piazza e, più ancora, la ciminiera che svetta nella piazzetta retrostante sono la memoria dello storico stabilimento della Tessitura Frette che, situata nel centro del paese, ha scandito i tempi e la vita dei sovicesi per più di cent’anni, dal 1865 al 1983, anno in cui l’attività fu trasferita a Concorezzo.

Piazza Frette

Ad Albiate è possibile visitare la parrocchiale dedicata a San Giovanni Evangelista. Sorta su un precedente edificio duecentesco, ampliata e rimaneggiata nei secoli, è oggi l’opera dell’architetto Spirito Maria Chiappetta, che vi lavorò alla fine dell’800, mantenendo lo stile rinascimentale. Il campanile adiacente la chiesa è invece una meravigliosa struttura in pietra alta 35 metri, eretta nella prima metà dell’XI secolo, nonostante una lapide posta alla base del campanile abbia indotto a datare la costruzione della torre agli inizi del ‘400.

San Giovanni Evangelista

Il cuore del paese è caratterizzato da due importanti dimore patrizie. La Casa del Conte Tomini, nonostante la ristrutturazione ottocentesca, presenta ancora le caratteristiche tipiche dei palazzi urbani settecenteschi. Villa Tanzi, che dagli anni ‘50 del secolo scorso ospita la Casa dei Padri Betharramiti, fu edificata intorno alla metà dell’800. Dell’impianto architettonico originario si sono salvate solo alcune sale al pian terreno, dove si possono ammirare alcune decorazioni pittoriche di gusto neoclassico. L’impianto del parco circostante la villa, invece, è stato quasi totalmente conservato; all’interno di esso, si trovano alcuni rustici, uno dei quali è stato recentemente adattato a villa.

In zona collinare, è possibile vedere Villa Airoldi Caprotti, conosciuta come Villa S. Valerio, costruita nel ‘600 sulle rovine di alcune fortificazioni medievali; all’interno, infatti, esiste ancora un’antica torre medievale, perfettamente incorporata nell’attuale costruzione.

Nel 1667 fu costruito, accanto alla villa, un oratorio intitolato alla Beata Vergine Immacolata, poi dedicato a S. Valerio, dove tuttora si trovano le reliquie del santo.

Villa Campello, che prende il nome dalla località in cui sorge, fu costruita, tra il 1903 e il 1907, dall’architetto Giuseppe Gmur come un edificio eclettico comprendente diversi stili architettonici, dal rinascimentale al neoclassico.

Villa Campello

Il parco è probabilmente molto più antico della villa, come testimoniano alcune specie arboree ultrasecolari, ed ospita anche un alloggio per il custode e una casa colonica, oggi in rovina. Nella villa abitò Michelangelo Viganò, proprietario della Manifattura Galeazzo Viganò, opificio tessile, di cui oggi rimane solo qualche traccia; dalla villa si poteva udire il suono della sirena che scandiva i ritmi della fabbrica.

Ad Agliate merita una visita la meravigliosa Basilica dei SS. Pietro e Paolo, uno degli esempi più significativi di architettura romanica in Brianza.

Basilica SS Pietro e Paolo

Edificata nel IX secolo, presenta una bella facciata in ciottoli di fiume, con un bel portale sovrastato da due monofore con la figura del Cristo nella lunetta, e due porte laterali.

L’interno è a tre navate, con archi e colonne in pietra di riuso risalenti al IV-V secolo con scritte sui capitelli; originariamente la pieve, così come l’attiguo battistero, doveva essere ricoperta da affreschi del XI-XV secolo, mentre ora sopravvivono solo minime porzioni di intonaco affrescato sulle due ultime arcate della navata di sinistra e nella volta a botte.

Interno Basilica SS Pietro e Paolo

Il battistero, a cui si accede dalle absidi laterali, è uno dei pochi esempi di battistero a sette lati con piccola nicchia absidale, probabilmente coevo e uguale alla basilica nella tecnica costruttiva; al suo interno, si conservano affreschi altomedievali, trecenteschi e quattrocenteschi. Interessanti sono inoltre la cripta, realizzata nel XII secolo, e la settecentesca sacrestia.
Verso la fine dell’800, il complesso religioso di Agliate subì massicci lavori di restauro coordinati dall’architetto Luca Beltrami; della stessa epoca è anche il campanile di forma quadrata.

A Briosco si trova l’unico mulino lungo il corso del Lambro che funzioni ancora ad energia idraulica: il Mulino Ronchi Peregallo.

Mulino Ronchi Peregallo

La costruzione è inserita in un complesso di case coloniche; le due stanze delle macine sono collegate da una passerella coperta che passa sopra il canale, permettendo così anche l’azionamento delle chiuse.

Degna di nota è la settecentesca Villa Medici di Marignano, ora Villa Giulini, costruita su una preesistente casa-forte. Essa è dotata di un meraviglioso giardino, di un vasto parco e di una preziosa collezione di antichi strumenti a tastiera.

Villa Medici Giulini

Importanti per quanto riguarda l’archeologia industriale sono le strutture abbandonate dell’ex Cartiera Villa, il cui nucleo originario risale a poco prima della metà dell’Ottocento. Delle numerose fornaci un tempo esistenti nella zona, restano purtroppo solo poche tracce, come la piccola Fornace Artistica Riva, nella frazione Fornaci.

Fornace Artistica Riva

E alla fine del nostro tragitto eccoci arrivati presso gli splendidi laghi di Alserio prima e Pusiano dopo.

Lago di Alserio

Lago di Pusiano

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Pubblicato da Delta X

Mi piace scrivere praticamente da quando ero bambina, ho tanti interessi che però non includono i Social, al virtuale preferisco il reale.

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