Devo dire che appena ho terminato la lettura mi sono maledetta per non aver cominciato prima a leggere la Christie. Amore puro.
Ora vi racconto perché:
Ci troviamo nell’ isola del Contrabbandiere in Inghilterra in piena estate. Qui Poirot ha deciso di trascorrere le sue vacanze estive in solitudine, ma le vacanze (purtroppo o per fortuna) non si protrarranno a lungo.
Durante alcuni piacevoli colloqui con i villeggianti ospiti dell’ unico Hotel presente sull’ Isola il “Jolly Roger Hotel”, si evince una certa “Presenza del male”.
E Poirot la sente davvero la presenza del male. La stessa viene personificata in Arlena Marshall, una bella ed avvenente donna e moglie di Kenneth Marshall al quale si capisce fin da subito che non deve essere molto devota.
I primi sospetti per l’ omicidio sembrano tutti ricadere sul marito il Capitano Marshall, sospetti scontanti che però certamente vanno approfonditi.
Nessuno è escluso dalla lunga lista degli indiziati persino la ragazzina, figlia del capitano, Linda Marshall, nel suo comportamento qualcosa di strano è stato percepito.
Oppure perché no, il Sig. Redfern, innamorato segreto della vittima, ma no è impossibile, ha un alibi diferro! Infatti è lui stesso a ritrovare il corpo ormai senza vita della povera e bella Arlena.
Il nostro investigatore preferito non può tralasciare la moglie di Patrick Redfern, Christine, ma lei al momento del delitto si trovava da tutt’altra parte in compagnia di Linda, per poi allontanarsi a causa della partita di Tennis che avevano programma con altri ospiti dell’albergo.
Ad un certo punto, nel momento del sopralluogo, Agatha Christie inserisce addirittura un’altra possibile pista da seguire, quella dei contrabbandieri di stupefacenti, infatti viene ritrovato nella grotta di Pixi Cove un pacco con dell’ eroina all’interno.
Io come primo approccio alla Christie non posso che dire di esserne rimasta affascinata, a parer mio, tutti gli elementi, anche i più insignificanti sono stati invece fondamentali a Poirot per ricostruire i giusti avvenimenti e portarlo così alla soluzione all’ enigma.
Mi cospargo il capo di cenere per non essere stata in grado di capirne le sfumature, i sottili particolari che in realtà hanno finito per diventare fondamentali nella risolizione del caso. Forse, non sarebbe nemmeno il caso di cimentarsi nell’ intricata rete degli indizi e cercare di “indovinare” prima di Poirot la soluzione, ma il pensiero è inevitabile.
Un libro a parer mio perfetto, tutto nel posto giusto al momento giusto, per arrivare al capitolo finale dove ogni cosa trova un suo perché ed è lo stesso Poirot a spiegarcelo.
Sicuramente “Corpi al Sole” è stata la mia prima lettura della Christie, ma non sarà l’ultima, mi sono talmente divertita che in whishlist ne ho degli altri.
E voi? Ne avete mai letto uno, vi sono piaciuti? Quale mi consigliate?